venerdì 8 novembre 2013

titanic


IL CAPO ECONOMISTA DI BNP-PARIBAS (COLOSSO BANCARIO FRANCESE): IL CONSIGLIO DIRETTIVO BCE COME L'ORCHESTRA DEL TITANIC

Parigi - Il taglio dei tassi di interesse "più inutile della storia": ieri la Bce ha mostrato una "irresponsabile" mancanza di misure adeguate, con cui rischia seriamente di "violare gli obblighi" stabiliti dai trattati europei.

A lanciare le accuse provocatorie è il capo economista del gigante bancario francese Bnp Paribas, Paul Mortimer-Lee. "Servono azioni ben più radicali", mentre il presidente Mario Draghi, che di fatto ha lasciato che i tassi reali di mercato si inasprissero, "sbaglia a sentirsi tranquillo" sulla tenuta delle generali attese di inflazione.

L'economista si spinge a paragonare il Consiglio direttivo all'orchestra del Titanic, mentre l'eurozona corre il pericolo di "affondare sommersa dalle onde della deflazione". Al di là delle immagini colorite usate da Mortimer-Lee, comunque la sensazione degli economisti di Bnp Paribas è che la Bce sia stata un po' troppo ottimistica e poco convincente nell'escludere rischi di deflazione. "Nel nostro scenario previsionale di base condividiamo l'attesa della Bce di una inflazione bassa", dice a TMNews il vice capo economista Luigi Speranza.

Ma il rischio che un altro aspetto chiave, quello delle attese di inflazione del pubblico, possa indebolirsi ulteriormente è concreto. "Specialmente se si verifica uno shock inatteso" che peggiorasse lo scenario economico di base. Ieri la Bce ha tagliato a sorpresa il principale tasso di rifinanziamento di 25 punti base, portandolo al nuovo minimo storico dello 0,25 per cento, contestualmente ha deciso di prorogare almeno fino a metà 2015 gli attuali sistemi di rifinanziamento agevolati a favore delle banche commerciali. Ma al tempo stesso non ha annunciato novità sull'ipotesi di effettuare nuove operazioni straordinarie di rifinanziamento a lunghissimo termine, come i prestiti a tre anni effettuati tra fine 2011 e inizio 2012. Inoltre ha lasciato a zero i tassi sui depositi custoditi per conto delle banche commerciali. Il tutto mentre l'inflazione dell'area euro ha appena accusato una frenata di portata inattesa, finendo ad appena lo 0,7 per cento su base annua ad ottobre laddove l'obiettivo ufficiale della Bce è di averla "inferiore ma prossima al 2 per cento", su una media di circa 18 mesi. In questo quadro "cosa fa la Bce? - scrive Mortimer-Lee in una nota di analisi - Opta per la mossa di facciata di tagliare il rifinanziamento principale.

Ma con un eccesso di liquidità nel sistema a determinare i tassi di mercato non è questo tasso, bensì il tasso sui depositi". Intanto i cambi dell'euro si sono rafforzati rispetto a maggio, i rendimenti dei titoli di Stato sono cresciuti, l'inflazione è caduta e la crescita della massa monetaria ha segnato una rallentamento. "Draghi ha permesso che i tassi reali aumentassero e che le condizioni monetarie si inasprissero rispetto a maggio", quando la Bce aveva operato un altro taglio dei tassi.

Se le generali attese di inflazione del pubblico dovessero calare significativamente al di sotto del 'inferiore ma prossimo al 2 per cento', significherà che gli operatori economici riterranno non solo che la Bce non raggiungerà il suo obiettivo, ma che non è proprio in grado di assicurarlo". E allora "sarà troppo tardi per agire. Come cercare il giubbotto salvagente mentre si sta annegando. Se dovessero aumentare in modo rilevante i rischi di essere sommersi dai flutti della deflazione, forse potremo contare sul fatto che l'orchestra di Draghi continuerà a suonare sul ponte. Sfortunatamente, non possono nemmeno suonare in maniera intonata" (TMNews)

Mi piace ·  · Condividi · 2 ore fa

svizzera


Svizzera Romanda: prove tecniche per il nuovo ordine mondiale

Svizzera Romanda: prove tecniche per il nuovo ordine mondiale

0 Comments 🕔08.nov 2013
Un lunedì pomeriggio come tanti in Svizzera Romanda. Immaginate Virginie, una delle numerose mamme singole di una città del Cantone Vaud [1]. Tornata dalla mattinata di lavoro al 50% come segretaria in una grande multinazionale del tabacco, svolge le faccende domestiche. Ritira il bucato dal grande locale sotterraneo accanto alle cantine, adibito a lavanderia comune per tutto il condominio. Immaginate che questa madre, come tante altre, a malapena riesca a far fronte a tutte le spese mensili, nonostante la Cassa Generale Sociale versi il contributo mensile per il figlioletto di dieci anni, Karim [2].
Infatti in Romandia quasi nessuno può permettersi una casa di proprietà [3], nonostante il trend globale della Svizzera stia mostrando negli ultimi dieci anni un timido cambiamento [4]. La mamma lotta giorno dopo giorno per una sopravvivenza dignitosa, minacciata costantemente dall’Ufficio dei Debiti [5], pronto ad iscriverla in una sorta di “lista nera” qualora non riuscisse ad onorare in tempo le numerose fatture, comprese quelle per le spese mediche [6]. Questa situazione non fa di lei una persona indigente, tuttavia i poveri veri, nella sua regione, sono il 10% della popolazione [7].
Virginie, dopo il divorzio da Ahmed, è stata quindi totalmente assorbita dal lavoro, dal far quadrare i conti, dalle faccende domestiche e dalla cura del bambino. La donna fieramente dichiara di non credere in alcuna religione organizzata, come più di un quinto della popolazione della regione [8], provenendo da una famiglia senza alcuna appartenenza religiosa. L’esperienza col suo ex-marito musulmano ha inoltre inasprito questo suo rifiuto. Ha regalato il vestito della cerimonia del matrimonio, e buttato via tutte le foto [9]. Nonostante questo, qualche volta ha anche partecipato, invitata da una sua amica cristiana evangelica, alla preghiera comune di Taizé [10], che si svolge regolarmente in una parrocchia cattolica [11].
A cena, la sera, presso l’abituale ritrovo della comitiva di amici (immaginate un ristorante thailandese, cinese, vietnamita, libanese o etiope), ripete ai commensali di credere comunque in un Essere Superiore. A prova di questo, ultimamente ha rispolverato l’I-Ching e finalmente si è decisa a tornare a frequentare le sedute di yoga in uno dei tanti atelier della città [12]. Ammette di averne tratto immenso beneficio spirituale. Assieme a suo figlio, però, festeggia Natale e Pasqua. Come rinunciare ai regali, alle luci e ai mercatini del periodo natalizio, e al tradizionale coniglietto pasquale di cioccolata?
Quel lunedì pomeriggio, dunque, la nostra mamma è indaffarata col ferro e con i panni sul tavolo da stiro aperto al centro del modesto salottino del suo appartamento, mentre il figlioletto siede sul pavimento, intento a fare i compiti. Tutto attorno il silenzio delle decine di ammennicoli provenienti dai viaggi in Marocco, Tunisia, Costa d’Avorio, Sri Lanka, Bangladesh, che trasformano la stanza in una specie di variopinto bazar. Quale momento migliore per guardare la televisione assieme? Sul secondo canale della Tv Svizzera Romanda danno la replica di una trasmissione settimanale di successo, intitolata “Temps present” [13]. Quel pomeriggio si parla di un tema caldo: l’eutanasia in Svizzera [14]. Quel “sacrosanto” diritto [15] di cui Virginie, simpatizzante del Partito dei Verdi [16], ha dibattuto a lungo con le sue amiche.
Sua madre, nonna materna di Karim, infatti, è morta di una malattia degenerativa qualche anno prima. Il marito, padre di Virginie, non ne ha voluto sapere di metter fine ai giorni e alle sofferenze della consorte. Ogni giorno Virginie pensa al gesto egoistico del padre, che non ha risparmiato le indicibili sofferenze della nonna a lei e al suo piccolo Karim. Intanto le immagini del documentario scorrono: viene mostrato il presidente dell’associazione “Dignitas” [17], che assiste le persone che vogliono mettere fine alla propria vita. Ludwig Minelli è un ottantenne ex avvocato Svizzero, dall’aspetto mansueto, accusato recentemente di aver accresciuto la sua ricchezza personale lucrando sui malati terminali che si rivolgono a Dignitas [18]. Una profonda preoccupazione scuote l’animo di Virginie: e se anche a lei succedesse? Il figlio potrebbe tollerare nuovamente ciò che ha vissuto con la nonna? Deve quindi ricordarsi di prendere contatti con una delle due associazioni, Dignitas o Exit [19], e diventare membro, il prima possibile. Certo, tutta la procedura burocratica, per quei pochi ml di barbiturico, costa oltre diecimila Franchi Svizzeri (quasi novemila Euro) [20]. Spera tuttavia in una sorta di “liberalizzazione del mercato”, ora che un referendum nel Cantone Vaud è risultato in una schiacciante vittoria di quanti vogliano una regolamentazione dell’eutanasia, espressamente menzionata nelle leggi [21]. Per il momento infatti, le associazioni che assistono i malati nell’eutanasia approfittano di una “zona grigia” normativa; nonostante questo, più della metà dei decessi in Svizzera è dovuto a eutanasia passiva o attiva [22].
Il documentario va avanti: il filmato mostra gli ultimi giorni di Michèle Causse, scrittrice e militante lesbica francese che ha deciso di porre fine ai suoi giorni in Svizzera, proprio tramite Dignitas [23]. La nostra mammina ha una viva ammirazione per il mondo LGBT. Non le sembra vero che siano sempre quasi solo gli esponenti della comunità gay ad essere in prima fila nella lotta per i diritti civili fondamentali: aborto ed eutanasia innanzitutto. Michèle Causse nel filmato mostra una vitalità eccezionale, nonostante l’osteoporosi a causa della quale ha deciso di porre fine alla propria vita. Ecco che scorrono le ultimi immagini del documentario [24]. “È un bene che Karim veda tutto questo?” pensa fra sé e sé la mamma. Poi annuisce: è bene che suo figlio prenda coscienza già da piccolo sul da farsi nel caso in cui la mamma non fosse più in grado di accudire a se stessa, nel caso in cui addirittura dovesse soffrire. “Sì, è giusto”, ripete ancora. Gli ultimi fotogrammi: la pozione avvelenata, le palpebre della suicida che si chiudono lentamente, il viso che si pietrifica. Virginie ha un sussulto: spegne la TV, con la scusa di aver terminato di stirare. Lo shock è tale che continua ad indugiare col pensiero sugli ultimi istanti di quella donna. “Mamma ho finito i compiti, posso uscire fuori a giocare?” la interrompe bruscamente Karim. La mamma sorride e annuisce. Se lo squadra da capo a piedi: con il cappellino da baseball e il maglione che starebbe largo forse anche a lei. Il suo amore ha già una “crew” con i suoi amici di scuola. Che bell’ometto diventerà.
Congedato il figlio, basta televisione, ora ci vuole un po’ di relax. Virginie si vuole mettere comoda in poltrona, dopo aver passato in rassegna la scarna libreria Ikea. Oltre all’opera omnia di Sophie Kinsella e di Marc Levy, fanno mostra di sé, tra l’altro, “Tibet, la roue du temps”, “Le nombre d’or”, “La Deesse Sauvage. Les divinités féminines”, “La Voie et sa vertu”, “Saint coran français seul poche”. Che leggere? Un libro attira la sua attenzione: “Sur les chemins de l’amor” di Nadine de Rothschild [25], con l’autrice fotografata in copertina davanti al Taj Mahal. “Già, l’India!” Tutti le hanno parlato bene di questo posto lontano e le sue amiche sono tornate entusiaste, cariche di vibrazioni positive. E intanto, sprofondando nei cuscini della poltrona, sogna una vacanza in questo posto misterioso e lontano, assieme a Karim e ad un uomo che possa finalmente essere quello giusto: un buon compagno e un buon padre.
Stefano Andreozzi
Note
- See more at: http://www.losai.eu/svizzera-romanda-prove-tecniche-per-il-nuovo-ordine-mondiale/#sthash.yyYvOHgd.dpuf

finalmente qualcuno serio

La tragedia di Lampedusa è colpa delle nostre elite corrotte, Kemi Seba

0 Comments 🕔08.nov 2013
- di Damien Bondavalli - 
Kemi Seba è un attivista e predicatore nero francese, anti-sionista e anti-imperialista. Nasce a Strasburgo nel 1981 e comincia le sue prime esperienze politiche all’età di 18 anni quando frequenta la Nation of Islam, presidiata, a quel tempo, da Karim D. Muhammad. Ha fondato in questi ultimi anni diversi movimenti, tra cui Tribu Ka, organizzazione interdetta per accuse di “razzismo”, dal governo Chirac nel 2006. Vive tuttora in Senegal dove lavora per l’Afrikan Mosaique ed è Ministro francofono del New Black Panther Party.
In quell’inizio del ventunesimo secolo, abbiamo, noi Africani, il dovere di essere nell’anti-vittimizzazione. Non possiamo negare che le nostre elite ma anche gli Africani abbiano una responsabilità nel far credere alle popolazioni africane che l’Europa sia il paradiso, che l’Europa sia l’unica possibilità di riuscire, che l’Europa sia il nostro Giardino dell’Eden mentre avremmo anche il nostro sul continente africano se fossimo in grado di lavorare la nostra terra. Dobbiamo anche avere la capacità di accettare che ci siano da ambo le parti quelli che in Africa chiamo « i co-contrattanti dell’imperialismo », vale a dire le nostre elite, ma anche l’oligarchia occidentale i quali attirano i nostri concittadini e loro permettono di emigrare tramite il dumping sociale.
Infatti, la classe politica che governa quegli Stati occidentali è apolide e rende apolidi i nostri dirigenti che, in cambio di qualche bene e promessa, si lasciano corrompere su questo punto. Insomma c’è una responsabilità bicipite. Nonostante ciò, c’è anche un’importante responsabilità della nostra popolazione che crede sempre che il paradiso si trovi dagli altri invece di capire che stiamo qui su un paradiso.
La tragedia di Lampedusa non è colpa dei cattivi bianchi ma sopratutto quella delle elite corrotte che dirigono i nostri Stati e ci fanno dimenticare che il paradiso si trova sotto i nostri piedi, lo dobbiamo dire! È davvero ora di propagare un messaggio di dignità, di affermazione di se stesso, di fierezza e capire che non abbiamo niente da guadagnare in Italia.
- See more at: http://www.losai.eu/la-tragedia-di-lampedusa-e-colpa-delle-nostre-elite-corrotte-kemi-seba/#sthash.yIxbChbo.dpuf

TROPPI CRIMINI HA QUESTO STATO SULLA COSCIENZA

Desaparecidos: la Chiesa sapeva e taceva

Un agghiacciante documento è diventato di pubblico dominio in queste ore, grazie al coraggio e alla determinazione di Horacio Verbitsky, un giornalista e scrittore argentino già noto per altri libri di denuncia del passato golpista del paese sudamericano.
Pubblicata su Il Fatto Quotidiano e già rilanciata in rete da molti blog, oggi la sua circostanziata denuncia lascia letteralmente senza fiato perché rende pubblico senza perifrasi un documento rinvenuto nell’archivio della Conferenza episcopale argentina, protocollato con il n. 10949, che dimostra il sostanziale accordo tra il dittatore argentino Jorge Videla, capo della giunta golpista, e la gerarchia cattolica durante il pontificato di quel Giovanni Paolo II - ‘beato subito’ - già noto per il cordiale incontro con il dittatore Augusto Pinochet, su cui in seguito sono state raccontate clamorose bugie da parte dell'Osservatore Romano che parlò di una specie di 'trappola mediatica' perpetrata dal dittatore ai danni del Papa.
L'intenzione del quotidiano cattolico era di sminuire le responsabilità papali nel sostegno pubblico dato alla dittatura cilena, ma - come dimostra chiaramente questo video - si trattava di un falso tanto plateale quanto maldestro.
Secondo Verbitsky - autore di libri come “Il volo. Le rivelazioni di un militare pentito sulla fine dei desaparecidos”, “L' isola del silenzio. Il ruolo della Chiesa nella dittatura argentina” e “Doppio gioco. L'Argentina cattolica e militare”, tutti tradotti in italiano - fin dall’aprile del 1978 l’Episcopato argentino era perfettamente a conoscenza delle torture, degli eccidi e della pratica di gettare in mare, narcotizzati, gli oppositori - perlopiù giovani ragazzi e ragazze - destinati a diventare così i tristemente noti desaparecidosdella storia sudamericana.
Il “problema” - si deduce dalla lettura dei dialoghi trascritti - era costituito dalla risposta da dare alle famiglie degli scomparsi, non il fatto di aver ammazzato tanta gente: “il problema è di rispondere in modo che la gente non continui a chiedere spiegazioni” affermava il cardinale Aramburu.
Tacitare le domande angosciate delle famiglie dei 10.000 (ma c'è chi dice 30.000) assassinati era l’assillo degli alti prelati dopo che si erano resi conto, negli amichevoli colloqui con i generali golpisti, che “c’è un fondamento di verità in quanto sospettano“.
Sapevano. E tacevano.
Bontà sua, l’allora presidente dell’Episcopato, il cardinale Raul Francisco Primatesta, “ha insistito sulla necessità di arrivare a una qualche soluzione in quanto prevedeva che alla lunga il metodo consistentenel far sparire le persone avrebbe prodotto ‘effetti negativi’ considerata ‘l’amarezza che affligge molte famiglie’”.
Far sparire della gente produceva "effetti negativi" (sic), secondo l'esponente di Santa Madre Chiesa.
Eppoi - è ancora Primatesta che parla - "la Chiesa vuole capire, collaborare, è consapevole che il Paese versava in uno stato di caos". E giù gente annichilita dagli aerei della morte. Agghiacciante. Per suafortuna è morto, così come sono deceduti anche i suoi collaboratori.
Ma la Chiesa deve spiegare il suo silenzio. Non solo la Chiesa argentina già notoriamente compromessa con i dittatori, ma il Vaticano, cui l’episcopato sudamericano certamente riferiva, deve dare esaurienti spiegazioni sul suo silenzio. Sul suo silenzio di trentaquattro anni. Sull'occultamento di prove, sulla complicità con gli assassini, sulla copertura degli eccidi e degli ignobili crimini contro l'umanità commessi dalla giunta golpista.
Dopo il clamoroso e reiterato insabbiamento dei mille e mille casi di pedofilia, adesso anche ladimostrata omertà nello sterminio argentino. Forse è il caso che qualcuno cominci a valutare seriamente l’opportunità di sottoporre la Chiesa cattolica ad un’indagine internazionale per manifesta violazione dei diritti umani e per l'innegabile connivenza con i tanti assassini della storia, da Franco a Mussolini, da Hitler a Videla.
La Corte Penale Internazionale dell'Aia ha giurisdizione sui crimini commessi negli stati aderenti e l'Argentina lo è. Ma anche occultare la verità sui crimini è un crimine. Anche non denunciare gli assassini lo è. Anche non muovere un dito per fermarli, lo è.
Qualcuno tiri le conclusioni.


L'UNICO UCCELLO DA SPARARE è AL LORO

PUGLIA, "A BREVE IN CONSIGLIO UNA LEGGE-VERGOGNA SULLA CACCIA"

Venerdì, 08 Novembre 2013

LA DENUNCIA DI ENPA, LAC, LAV, LIPU E WWF

PUGLIA,
"La Puglia si appresta a votare una delle peggiori leggi sulla caccia d'Italia, infarcita di illegittimità costituzionali e ricca di contenuti intollerabili. Il Presidente Vendola intervenga immediatamente per fermare questa legge vergogna ed evitare che la Puglia si candidi a maglia nera d'Italia".
E' il commento di Enpa, Lac, Lav, Lipu e Wwf alla proposta di legge a firma del Consigliere Pentassuglia di modifica della legge regionale sulla caccia, la n. 27/98, che andrà a breve in Consiglio.
"La filosofia con cui Pentassuglia ha impostato la sua proposta aumenta ancor più la distanza tra la legge pugliese e la legge statale per la tutela della fauna (la legge 157/92), recependola in modo confuso e contraddittorio e in alcuni casi infrangendola palesemente. Una proposta all'insegna della pessima caccia, che genererà immediati ricorsi alla Corte Costituzionale, ai TAR e alla Commissione europea.
La proposta conferma la caccia libera agli uccelli migratori in tutta la Regione (modifica all'art. 25 comma 4), spiegandola con la motivazione della caccia di necessità (oggi inesistente) e senza alcuna pianificazione e gestione sostenibile delle specie di uccelli migratori. Tutto ciò, in macroscopica violazione della legge 157 e della recente sentenza della Corte Costituzionale.
Ancora, la proposta prevede le squadre di cacciatori per esercitare il controllo faunistico (modifica all'art. 34 comma 10), una condizione incompatibile con le esigenze di rigore del controllo che nulla dovrebbe avere a che fare con la caccia.
Inoltre, la proposta incrementa l'uso dei richiami vivi (modifica all'art. 36 comma 7bis), una delle pratiche più vergognose e intollerabili che si possano immaginare nell'attività venatoria.
Vengono poi incrementati i permessi di caccia giornalieri negli ATC (modifica all'art.14 comma 5), di fatto equiparando il territorio agrosilvopastorale al territorio delle aziende private la cui prevalente finalità è vendere la "selvaggina pronta caccia" a chi paga per sparare.
Incredibilmente, la proposta prevede poi recinzioni alte 2 metri (contro gli 1,20 previsti dalla legge nazionale) per poter istituire i fondi chiusi alla caccia (modifica all'art. 38 comma 2), rendendo economicamente impossibile ai cittadini che desiderassero il proprio terreno escluso da attività di caccia.
La proposta non manca di autorizzare l'anticipo della caccia a partire dal 1° settembre (modifica all'art. 31 comma 3), mentre sono in pieno svolgimento le attività turistiche degli agriturismi, è alto il rischio incendi (divieto di accensione di fuochi fino al 15 settembre) e la maggioranza delle specie animali ha ancora gli ultimi piccoli da svezzare. Così come prevede la possibilità di estendere la caccia anche a febbraio (modifica dell'art. 31 comma 4), quando la maggioranza delle specie di uccelli è in migrazione pre-nuziale e sarebbe opportuno un divieto totale di caccia.
Dulcis in fundo, Pentassuglia riduce drasticamente le risorse destinate alla tutela della fauna (modifica dell'art. 54 comma 1), facendo passare dal 40 al 10% le risorse trasferite dalla Regione alle Province per tale finalità.
Un quadro sconfortante, se non incredibile, che offende i milioni di pugliesi non cacciatori e appunto fa della Puglia una delle peggiori ragioni italiane in materia venatoria. Il nostro appello a tutte le forze politiche di buon senso e al Presidente Vendola: intervenga, rimettendo un minino di gerarchia tra la bellezza della natura, la tranquillità dei cittadini e lo strapotere dei fucili e per evitare di far spendere inutilmente sodi alla collettività in ricorsi e contenziosi.

cose da sapere

TUTTI I TIPI DI TRUFFE IN VIAGGIO E PER STRADA

IMPARALE BENE PER NON CASCARCI!

Di Massimo Dallaglio


Le tecniche per spillarvi soldi in viaggio e in strada sono tante!
Cento sono i trucchi per rubarvi l’auto e mille le tecniche creative per abbindolarvi in strada.




LA PULITURA DELLA GIACCA:

Al primo posto, fra le più diffuse si colloca la truffa della macchia sulla vostra giacca o camicia!
Può essere causata da escrementi di piccione, gelato o caffé. Nella maggior parte dei casi gli autori della truffa sono donne con bambini, ma a volte anche ragazzi, con il gelato o con un caffé o una bevanda in mano: vi urtano facendovelo cadere sulla giacca. Poi con la scusa di ripulirvela ve la fanno sfilare e vi rubano il portafogli, oppure nel tentativo di ripulirvi con gli indumenti ancora indossati, vi toccano sfilandovi abilmente qualcosa di tasca senza che ve ne accorgiate.

Variante delle scarpe: 

State camminando tranquillamente per le strade affollate di San Paolo o di Istanbul, il vostro portafoglio è nascosto e al sicuro e non avete oggetti di valore in bella vista, ed il vostro abbigliamento è low profile, esattamente come prevede il manuale del prudente viaggiatore, ma siete comunque un bersaglio! Nella folla, qualcuno passandovi accanto, vi getta, del ketchup o qualche altra sostanza, sulle vostre scarpe, e dopo pochi passi ve ne accorgete con disgusto.... pensando: “ Colpa della gente che butta tutto per terra... da queste parti può capitare spesso di sporcarsi le scarpe”... ed ecco che siete avvicinati da uno delle decine di lustrascarpe con banchetto e attrezzatura da lavoro che, ‘casualmente’ stazionano a pochi metri dal misfatto, già pronti per un intervento rapido a prezzo speciale.

Variante del finto cieco:
State camminando per le strade trafficate di Mumbai e vi accorgete di di un cieco barcollante che incede con passo lento ed incerto in senso contrario verso di voi, quando vi incrociate vi urta leggermente e cade.
Sentendovi in colpa per avere causato involontariamente altra sofferenza a quel poveretto, vi chinate per aiutarlo a rialzarsi. Nel frattempo dalla folla è improvvisamente apparso un passante che offre altro aiuto per ristabilire il finto malcapitato in piedi e raccogliere le sue cose sparse sul selciato. Questo continuo "toccare" per sollevare una persona, vi fa perdere l'attenzione al tocco. Infatti il finto passante, è un abile borseggiatore manometta che vi sta sfilando cellulare e portafogli e documenti.

SCARICA l'eBook con tutte le TRUFFE e i GESTI proibiti a 4,99€ su HOEPLI o su IBS o su Amazon

Ebook - La Sicurezza Personale nei Vostri Viaggi
Come proteggere voi stessi e i vostri cari in viaggio
€ 4.99
MOLLO TUTTO - LE TRUFFE IN VIAGGIO



Link Sponsorizzati




S
CIPPO DI CORSA:
State tranquillamente passeggiando per le strade di Città del Messico, ammirando le centinaia di vetrine di gioiellieri che espongono manufatti d'oro, tanto che rimanete quasi ipnotizzati da quella concentrazione di "preziosi" in una sola strada che vi sentiti veramente degli straccioni al confronto... dimenticandovi della vostra borsetta o della vostra macchina fotografica, la "indossate" rilassati con la tracolla su una spalla.
Improvvisamente, senza rendervene conto, venite travolti dalla corsa fulminea di 2 o 3 ragazzini che vi avevano adocchiato da tempo ed aspettavano solo un vostro momento di distrazione per sfilarvi la borsetta o la macchina fotografica! E' facile per loro, perchè la tracolla su una spalla si sfila facilmente se non vi accorgete della minaccia prima e non avete i riflessi pronti per reagire. Inoltre loro sono già di corsa e sono velocissimi! Quando ve ne accorgete hanno già girato l'angolo!

FALSE PIETRE PREZIOSE:

Siete una signora e siete appena uscita dall'aeroporto in un paese straniero, oppure siete appena giunta in prossimità del vostrohotel di lusso, quindi presumibilmente avete con voi tutti i soldi e tutti i vostri beni.
Un signore elegante e di aspetto rassicurante, si finge uno straniero come voi che per un'urgenza deve raggiungere il paese d’origine ma non ha disponibilità dei soldi necessari per il viaggio. Con grande dispiacere la sua unica possibilità è quella di vendere un anello di famiglia al quale è molto legato o un altro gioiello di grande valore, come un orologio d'oro o così via… naturalmente a voi lo venderebbe a molto meno proprio perché i negozi di gioielleria sono chiusi, vuoi perché è domenica o perché via dell'orario. Nel mentre passa un altro signore (il compare) che guarda caso dice di essere un gioielliere professionista con tanto di lentino in tasca per controllare le pietre o l'orologio; immediatamente si intromette nell'affare ed offre di comprare il bene per 5 mila euro. Ma lo straniero insiste perchè mettendosi nei vostri panni preferisce che siate voi, uno straniero come lui, a fare l'affare e perché avevate comunque la priorità… magari vi chiama anche col vostro nome di battesimo, ed userà altre abilità conversazioni per capire quanti soldi potreste offrire e per capire quanto contate avete a disposizione con voi. E spesso riuscirà a convincervi, facendosi consegnare quasi il 100% del contate che avete con voi in cambio di un falso ben fatto

FALSA BENEFICENZA:
Un signore ben vestito si finge un medico o un avvocato alla ricerca di un deposito per effettuare una donazione a scopo di beneficenza. Ferma un signore per strada, chiedendo informazioni su questo deposito: il signore ovviamente non sa niente. Passa un'altra persona che fa finta di sapere dove sia il deposito ma dice che è chiuso. La donazione allora può avvenire solo tramite notaio ma serve un anticipo in denaro che la persona incaricata della beneficenza non ha a disposizione in quel momento. L’anziano fermato per strada viene convinto che può contribuire alla beneficenza ricavando anche una percentuale se fornisce il denaro che serve per il notaio. Viene accompagnato a ritirare una discreta cifra (anche qualche migliaio di euro) e poi fatto salire sull’auto insieme ai due “compari” per andare dal notaio. Durante il tragitto i truffatori si ricordano che sicuramente servirà una marca da bollo. Si fermano davanti a un tabaccaio e chiedono alla vittima di andare a comprarla. Appena il truffato scende, naturalmente, fuggono.

L’AUTO IN PANNE:

Percorrendo alla guida della vostra vettura, un tratto di strada, vi imbattete in un'auto in panne con il cofano aperto ed un individuo che si sbraccia per attirare la vostra attenzione. Appena vi fermate, il tizio vi spiega che è rimasto senza carburante e non ha soldi per fare rifornimento, pertanto vi chiede una modesta somma di denaro, 5 o 10 euro – per consentirgli di riempire un piccolo contenitore (che vi esibisce) da un distributore di benzina automatico che si trova giusto a qualche centinaio di metri di distanza. L’uomo vi promette di restituirvi la somma prestata con una ricarica telefonica o postepay, che provvederà a eseguire non appena rientrato alla propria abitazione.
Fate attenzione! E' tutta una farsa abbastanza convincente. La somma richiesta è modesta ed è plausibile che i più sgancino la banconota per solidarietà rifiutando l'offerta di una ricarica telefonica, allontanandosi nella convinzione di aver fatto la buona azione quotidiana.
Nel giro di qualche ora di “sosta” il truffatore può facilmente incassare anche più di 200 o 300 euro.
Di solito (ma non sempre) il trucco è riconoscibile immediatamente per il fatto che l’auto a secco ha il cofano aperto: chi esaurisce il carburante non ha alcuna necessità di aprire il cofano motore, visto che non si tratta di un guasto meccanico.
Anche se il truffato generalmente perde una cifra modesta, le cose possono prendere una piega diversa: una volta fermi e con il portafogli in mano, potrebbe succedere di essere derubati o rapinati di tutto il denaro e perfino dell’autovettura.

Variante della ruota forata: 

non vi verranno chiesti soldi, ma vi verrà chiesto aiuto, per esempio vi diranno di non sapere sostituire la ruota e di prestargli il  vostro "crick", a quel punto voi aprite il baule posteriore della vostra auto per cercare quanto richiesto e nel farlo vi occludete la visuale dell'abitacolo, nel quale, uno dei due truffatori è abilmente già penetrato per sottrarvi l'auto o nel migliore dei casi per rubarvi il più velocemente possibile quanto contenuto,per poi infilarsi alla guida della loro auto che aveva solo la ruota un pò sgonfia.

Variante della vostra ruota forata: 

Un vero e proprio team ben organizzato, buca una delle ruote della vostra vettura, che sia in sosta in parcheggio o addirittura ferma nel traffico, e quando scendete per verificare il danno, una persona finge di prestarvi assistenza mentre un suo complice vi ripulisce l’abitacolo o vi svuota il bagagliaio.

Variante del tamponamento: 

Può capitare a chiunque di tamponare in Italia con la propria auto.  Ma qualora foste all'estero, con una vettura, magari a noleggio, potete aspettatevi di subire un finto tamponamento, a volte con tanto di scena madre da parte di presunti feriti e finti testimoni. Scopo: furto della vostra auto!

Cosa potete fare in questi casi?
 Per prima cosa cosa non fatevi prendere dal panico, scendete dall'auto per prestare soccorso solo dopo avere spento l'auto, chiusi i finestrini e chiusa a chiave l'auto ed esservi messi in tasca le chiavi. Se proprio volete date soldi chiedete di vedere un documento di identificazione e fatevi dare un numero di cellulare. Se si allontanano con la loro auto abbiate la prontezza di riflessi di prendere il numero di targa e quantomeno di memorizzare il modello della vettura.

FALSO ASSEGNO CIRCOLARE:

Questa è una truffa ingegnosa. Il truffatore si presenta in un negozio di un certo livello, generalmente una gioielleria o un’orologeria, osserva un pezzo di particolare valore: un gioiello con pietre preziose o un orologio di marca prestigiosa. Valuta l'oggetto, chiede il prezzo, afferma che ci penserà.
Dopo pochi giorni, rigorosamente nel tardo pomeriggio, torna al negozio con un assegno circolare, solitamente di importo leggermente inferiore al prezzo richiesto, e propone di acquistare subito l’oggetto. Il commerciante è allettato dalla possibilità di vendere immediatamente un pezzo dal prezzo elevato ed è disposto solitamente a concedere un piccolo sconto, ma ovviamente pretende di controllare l’assegno.
Dato che è pomeriggio e le banche sono chiuse, la soluzione naturale è quella di fotocopiare l’assegno e chiedere informazioni alla banca emittente il mattino successivo. Puntualmente il giorno dopo il commerciante chiama la banca e l’assegno circolare risulta regolarmente emesso e valido, e trattandosi di circolare la copertura è garantita. Il commerciante, a quel punto sicuro della bontà dell’affare, contatta telefonicamente il compratore per concludere la vendita. Il compratore assicura che ripasserà il giorno dopo, che immancabilmente sarà un venerdì pomeriggio. L’assegno passa di mano, l’oggetto prezioso pure, l’affare è concluso. Quando il commerciante, il lunedì mattina, va a versare l’assegno nella propria banca, scopre che il titolo non è valido: il venerdì mattina l’assegno circolare è stato restituito alla banca emittente e riconvertito in denaro contante. Quello in mano al venditore è un assegno falso, del tutto simile a quello originale!

FURTO DELLA VALIGETTA 24 ORE:

Se vi state incamminando in una zona turistica o di transito come una stazione o un aeroporto con in mano la vostra valigetta 24 ore elegante e preziosa, può capitarvi di essere avvicinato da un individuo innocuo, elegante e spaesato che con una cartina in mano vi chiede aiuto per la lettura della cartina stradale o per un aiuto per la comprensione degli orari degli autobus. Gentilmente vi chiede, avvicinandosi, se riuscite a leggere cosa c'è scritto e con abilità vi fa appoggiare al suolo la valigetta per consentirvi di prendere in mano la cartina. E mentre voi state cercando di capire cosa vi sta chiedendo, un ragazzino o un giovane borsaiolo di corsa raccoglie la vostra valigetta e scappa a tutta velocità. era un compare… ma nessuno potrà provarvelo.
Attenzione se vi trovate a Mosca, le forze dell’ordine hanno la pessima fama di chiudere un occhio sulla piccola delinquenza locale per dedicarsi piuttosto a ‘infastidire’ i turisti.

L’EXTRACOMUNITARIO: 

Passeggiando per qualche strada poco trafficata, incrociate un uomo di colore dall’aria tranquilla che vi chiede che ore sono. Glielo dite e quello vi ringrazia, complimentandosi con voi per il fatto che avete risposto, al contrario di tanti altri che non l’hanno degnato di una parola per via del colore della sua pelle. Onorati dell’apprezzamento, ci tenete a sottolineare che voi non fate distinzione di colore e siete rammaricati che qualche concittadino sia stato così scortese. In segno di riconoscenza, l’uomo vi regala un monile portafortuna di poco valore, una braccialetto o una statuetta, e vi chiede se avete figli e quanti ne avete, quindi vi mette in mano altrettanti monili affinché possiate darli a loro.
Inteneriti da tanta generosità, accettate i monili… nel frattempo l’uomo racconta che anche lui ha figli piccoli nel suo paese di origine, vivono lontano, e gli invia quando può i soldi necessari per sopravvivere.
A quel punto vi chiede se volete dargli qualche soldo da mandare ai suoi bambini. La richiesta vi mette in imbarazzo, di solito non cedete alle richiesta di elemosina ma quel tipo è stato così gentile e cortese e vi sentite quasi obbligati a dargli qualche spicciolo, ma quando tirate fuori le monetine l’uomo vi dice che può spedire solo banconote. E improvvisamente vi rendete conto che l’interlocutore non è poi quella persona così innocua che vi era parsa pochi minuti prima, il suo sguardo si è fatto molto serio e il tono di voce è duro, e iniziate a considerare il fatto che vi trovate in una strada isolata e deserta, magari in un paese straniero… Per cui, presi da un live senso di paura decidete di consegnare una o due banconote prese dal vostro portafogli e – se vi va bene – l’uomo si allontana senza aggiungere altro. Inutile denunciarlo: l’uomo non vi ha mai rivolto alcuna minaccia e il fatto che vi siate sentiti intimiditi è una sensazione soggettiva che lascia il tempo che trova.

Questi sono solo alcuni esempi, per conoscerli tutti, SCARICA l'eBook con tutte le TRUFFE e i GESTI sconsigliati paese per paese a 4,99€ su HOEPLI o su IBS o su Amazon

Di Massimo Dallaglio


Dieci regole d’oro quando sei in strada
- Non fermarti per strada con gli sconosciuti, neppure se sembrano persone distinte e gentili;
- Non dare ad estranei informazioni sulla tua casa (eventuali dispositivi di sicurezza, casseforti), sulla composizione della tua famiglia (in quanti siete, se vivi da solo) e sulle tue abitudini (orari in cui esci, lunghi periodi di assenza);
- Percorri strade frequentate e ben illuminate ed evita luoghi bui e deserti,
- Non sostare in luoghi appartati, nemmeno se sei in compagnia;
- Non farti accompagnare a casa o alla macchina da persone che conosci poco, anche se si dimostrano gentili e disponibili;
- Non tenere il portafoglio o il denaro contante in tasche esterne della giacca o della borsa e fai molta attenzione quando ti trovi in luoghi affollati;
- Quando cammini per strada tieni la borsa vicino al corpo, dal lato opposto allo scorrimento del traffico, ma lasciala subito nel caso venisse agganciata da uno scippatore;
- Non tenere la borsa nel cestino della bicicletta o in vista all’interno dell’automobile, soprattutto se hai i finestrini abbassati;
- Prima di aprire il portone del palazzo dove abiti o la porta di casa, controlla sempre che alle tue spalle non ci sia nessuno sconosciuto;
- Porta sempre con te un telefono cellulare per le emergenze.

Fonte: Ministero dell’Interno.

COPYRIGHT RISERVATO: La riproduzione totale o parziale è vietata senza previa autorizzazione di
www.mollotutto.com © - all rights reserved -