sabato 24 agosto 2013

preghiera del saggio

PREGHIERA DEL SAGGIO.

Calma il battito del mio cuore, acquietando la mia mente.
Rallenta il mio passo frettoloso con una visione delle
Eterne distese del tempo.

Dammi, in mezzo alla diuturna confusione,
...la calma stabilità delle montagne millenarie.

Spezza la tensione dei miei nervi e dei miei muscoli
con la serena musica del canto dei ruscelli,
e del fruscio del vento.

Aiutami a conoscere il magico potere ristoratore del sonno.
insegnami l’ arte di prendere sempre più momenti di sosta,
di rallentare il mio ritmo per osservare un fiore,
per fare due chiacchiere con un amico, guardare le meraviglie della natura,
leggere qualche riga di un libro che aiuti ad aumentare la mia saggezza.

Ricordami ogni giorno la favola della lepre e della tartaruga, si che io
possa imparare che nella corsa non sempre vince chi va più veloce e che
nella vita si può fare qualcosa di meglio che aumentare la propria velocità.

Fa che io levi lo sguardo alla quercia torreggiante, e sappia
che essa è divenuta grande e forte perché è cresciuta lentamente e bene.

Rallenta il ritmo della mia vita, oh grande Esistenza, ispirami
ad affondare le mie radici nel suolo dei valori durevoli,
affinché io possa innalzarmi verso le stelle del mio più grande destino.

massi
Mi piace ·  ·  · 14 ore fa · 

venerdì 23 agosto 2013

il Sole

Angelo Di Luce ha condiviso la foto di Lasumira Puraluce.














*TERRA DEI VIVENTI* - il Sole ...

"È scritto in un Salmo: «Camminerò dinanzi all’Eterno sulla terra dei viventi». 
La “terra dei viventi” è il Sole.

Sì, il sole, ma un aspetto del sole che ancora non conosciamo.

Tutto ciò che vediamo sulla terra e nel cielo non rappresenta che un’infinitesima parte della realtà: involucri, scorie…

La realtà è l’immensità del mondo invisibile.

Direte: «Come? L’universo è già tanto vasto! Il sistema solare, e ancora al di là tutte le galassie, le nebulose…»

Sì, ma non è nulla in confronto a ciò che non vediamo.

Il Sole è “la terra dei viventi”.

Un giorno abiteremo sulla terra dei viventi, ma nulla ci impedisce di proiettarci su di essa fin da ora. Tutte le coscienze illuminate vivono già nel Sole.

Non appena iniziamo a vivere nella Luce, noi viviamo nel Sole:
i nostri piedi camminano sulla terra, ma la nostra testa visita il Sole.

Ed è appunto perché desideriamo un giorno andare ad abitare per sempre sulla terra dei viventi che ogni mattina cerchiamo di avvicinarci ad essa.

Andando a contemplare il sole che sorge, iniziamo a dirigere lassù i nostri passi."


Omraam Mikhaël Aïvanhov

Osho

POTERE DI FAR ACCADERE LE COSE.

TU NON SEI I TUOI PENSIERI...
1. Non identificarti con pensieri ed emozioni
Se vuoi eliminare il dominio della mente su di te, 
distruggi tutte le identificazioni che hai con essa. 
Un pensiero nasce dentro di te – non diventare tutt’uno con esso! Perché se lo fai, gli dai forza. 
Rimani invece a distanza, come se ti trovassi a lato della strada e guardassi la gente passare. 
Guarda il pensiero come se fosse una nuvola su in alto nel cielo, mentre tu sei lontano, sulla terra. 
Non identificarti, non diventare tutt’uno con i tuoi pensieri. 
Non dire: “Questo è il mio pensiero”. Appena dici ‘mio’, ti sei identificato e, appena ti sei identificato, tutta la tua energia fluisce verso quel pensiero. È questa energia che ti rende schiavo; 
ed è la tua stessa energia! Non identificarti. 
Quando cominci a prendere le distanze dai tuoi pensieri, 
essi iniziano a perdere forza e a diventare senza vita, 
perché non ricevono più energia.
2. Aspetta la pausa
Quando arriva la rabbia, mettiti da una parte, a distanza, e osservala. Lascia che cresca e permei tutto il tuo corpo. 
Ti avvolgerà da ogni lato. Lasciala fare! 
Devi solo ricordarti una piccola cosa – tu non sei la tua rabbia. Non avere fretta di saltarci dentro, perché allora sarà difficile uscirne. Osservala, ma rimani fermo su di un punto: 
se davvero devi rispondere alla persona che ti ha insultato, 
fallo quando la rabbia è scomparsa. 
Per nessuna ragione fallo prima di allora.
All’inizio sarà difficile, sarà davvero arduo. 
Dovrai essere molto vigile, stare in guardia, 
ma pian piano diverrà più facile. 
Più grande è la distanza che crei tra te stesso e i tuoi pensieri, meglio riuscirai a prendere il controllo. 
Ma tu stai così vicino ai tuoi desideri da dimenticarti perfino che c’è una distanza tra te e loro, che tra voi due c’è un intervallo vuoto, una pausa.
Inizia da oggi. I risultati non verranno subito, perché la vicinanza, l’associazione con i tuoi pensieri, è esistita per vite e vite. Questi vecchi rapporti non possono essere spezzati in un giorno; ci vorrà tempo, ma anche un piccolo sforzo da parte tua produrrà dei risultati, perché questa è una falsa identificazione.
Fino a quando la mente è la padrona, tu rimarrai uno schiavo. Nel momento in cui comprendi la realtà, la libertà accade naturalmente. Non lottare con la mente. Se combatti, questa libertà spontanea non accadrà. Se lotti, stai mettendo la mente sul tuo stesso piano. Tu combatti con qualcuno solo se lo consideri uguale a te. Prima era un amico, ora è un nemico. Il padrone non è allo stesso livello, il padrone è sempre più in alto, in cielo, mentre il servo è giù, sulla terra. Quando sei il padrone, acquisti una libertà che è naturale, unica.
-Osho-
TU NON SEI I TUOI PENSIERI...
1. Non identificarti con pensieri ed emozioni
Se vuoi eliminare il dominio della mente su di te,
distruggi tutte le identificazioni che hai con essa.
Un pensiero nasce dentro di te – non diventare tutt’uno con esso! Perché se lo fai, gli dai forza.
Rimani invece a distanza, come se ti trovassi a lato della strada e guardassi la gente passare.
Guarda il pensiero come se fosse una nuvola su in alto nel cielo, mentre tu sei lontano, sulla terra.
Non identificarti, non diventare tutt’uno con i tuoi pensieri.
Non dire: “Questo è il mio pensiero”. Appena dici ‘mio’, ti sei identificato e, appena ti sei identificato, tutta la tua energia fluisce verso quel pensiero. È questa energia che ti rende schiavo;
ed è la tua stessa energia! Non identificarti.
Quando cominci a prendere le distanze dai tuoi pensieri,
essi iniziano a perdere forza e a diventare senza vita,
perché non ricevono più energia.
2. Aspetta la pausa
Quando arriva la rabbia, mettiti da una parte, a distanza, e osservala. Lascia che cresca e permei tutto il tuo corpo.
Ti avvolgerà da ogni lato. Lasciala fare!
Devi solo ricordarti una piccola cosa – tu non sei la tua rabbia. Non avere fretta di saltarci dentro, perché allora sarà difficile uscirne. Osservala, ma rimani fermo su di un punto:
se davvero devi rispondere alla persona che ti ha insultato,
fallo quando la rabbia è scomparsa.
Per nessuna ragione fallo prima di allora.
All’inizio sarà difficile, sarà davvero arduo.
Dovrai essere molto vigile, stare in guardia,
ma pian piano diverrà più facile.
Più grande è la distanza che crei tra te stesso e i tuoi pensieri, meglio riuscirai a prendere il controllo.
Ma tu stai così vicino ai tuoi desideri da dimenticarti perfino che c’è una distanza tra te e loro, che tra voi due c’è un intervallo vuoto, una pausa.
Inizia da oggi. I risultati non verranno subito, perché la vicinanza, l’associazione con i tuoi pensieri, è esistita per vite e vite. Questi vecchi rapporti non possono essere spezzati in un giorno; ci vorrà tempo, ma anche un piccolo sforzo da parte tua produrrà dei risultati, perché questa è una falsa identificazione.
Fino a quando la mente è la padrona, tu rimarrai uno schiavo. Nel momento in cui comprendi la realtà, la libertà accade naturalmente. Non lottare con la mente. Se combatti, questa libertà spontanea non accadrà. Se lotti, stai mettendo la mente sul tuo stesso piano. Tu combatti con qualcuno solo se lo consideri uguale a te. Prima era un amico, ora è un nemico. Il padrone non è allo stesso livello, il padrone è sempre più in alto, in cielo, mentre il servo è giù, sulla terra. Quando sei il padrone, acquisti una libertà che è naturale, unica.
-Osho-

namaste

Namaste – Il significato

Namaste, namastè, namaskar è un saluto che viene usato comunemente in molte regioni dell’Asia.
Viene di solito accompagnato dal gesto di congiungere le mani, unendo i palmi con le dita rivolte verso l’alto, e tenendole all’altezza del petto, del mento o della fronte, facendo un leggero inchino col capo.
Questo gesto è chiamato Anjali Mudra.
La parola namaste deriva dal sanscrito: namas (inchinarsi, salutare con reverenza) e te (a te). A questa parola è però associata una valenza spirituale, per cui essa può essere tradotta in modo più completo come saluto: mi inchino alle qualità divine che sono in te.
In sostanza, dunque, il significato ultimo del saluto è quello di riconoscere la sacralità di ognuno di noi.
Il gesto del namaste rappresenta la convinzione che ci sia una scintilla divina dentro ognuno di noi che si trova nel chakra del cuore.
Nella cultura nepalese, il namaste viene eseguito quando un membro della famiglia più giovane incontra parenti più anziani. Esso varia anche a seconda della condizione sociale e di prestigio. La persona con basso status sociale o prestigio esegue namaste per primo in segno di rispetto e devozione per l’altra persona.
Nel misticismo indiano è chiamato “Namaskaram mudra”, e molti ne sono i significati. È simultaneamente un saluto parlato e un gesto, un mantra e un mudra.
Il gesto delle mani giunte è chiamato “anjali” (radice anj, onorare, celebrare, ornare), che può i rappresentare un cosmo apparentemente duale, oppure, il riunirsi dello spirito e della materia, la mano destra la natura divina quella sinistra la natura terrena.
Secondo alcuni questa posizione delle palme e delle dita (mudra) agisce come una semplice asana , bilanciando ed armonizzando le energie, permette un riequilibrio interiore.
Il namaste può assumere una connotazione più mistica quando si portano le dita delle palme unite alla fronte, tra le sopracciglia, dove è localizzato il “terzo occhio”, in corrispondenza del Ajna cakra.
Al giorno d’oggi la parola namaste è piuttosto nota anche in occidente, ed è diventato un saluto tipico nei gruppi che apprezzano le filosofie e le religioni orientali, oppure semplicemente nello yoga.
Namaste FloweringNamaste Flowering

Droga ( Osho)

DROGA. (Osho)
Le droghe possono provocare un cambiamento chimico temporaneo. Possono farti sentire un grande benessere, una maggiore intensità di vita, più colore nel mondo. Ma dura solo poche ore, dopo ricadi a terra con un tonfo, e la vita ti sembra ancora più miserabile, perché ora hai un termine di paragone.
Le droghe non possono raggiungere la coscienza. Possono solo raggiungere la mente. Non hanno niente a che fare con la meditazione.
La meditazione arriva alla consapevolezza. È uno stato di non-mente. E le droghe invece, arrivano solo fino alla mente, e ti danno euforia, bei sogni, fantasie che sembrano reali.
Così, quando la gente ti dice che ha sperimentato tante belle cose, ti senti triste. Tu hai continuato a meditare e non hai sentito niente e queste persone sentono delle cose per mezzo di una sostanza chimica qualunque. Le loro esperienze non accadranno a te.
Il sentiero della droga e quello della meditazione sono completamente differenti.
Sul sentiero della meditazione, sperimenterai il silenzio; sperimenterai la gioia senza motivo; sperimenterai una luce immensa, una luminosità che nasce dal tuo centro più intimo - come se tu fossi diventato una stella. Ma queste cose avvengono solo nella parte iniziale della meditazione. Quando la meditazione cresce, tutte le esperienze cominciano a scomparire.
Lo stadio finale della meditazione è uno stato senza esperienze, il nulla puro - perché questa è la fonte dell’esistenza e questo è il luogo dove l’esistenza ritorna di continuo a rinnovarsi.
Dicono, e io sono d’accordo, che l’intero universo muore. Poi c’è il buio, tutto dorme. E poi arriva una nuova alba, di nuovo nascono i pianeti, le stelle - un nuovo ciclo di creazione. Milioni di cicli di creazione sono già avvenuti e ne avverranno ancora. La tua coscienza appartiene all’eterno, che non muore mai. Al massimo si addormenta, quando tutto l’universo muore, e ritorna, al mattino, sveglia e fresca - è l’inizio di un nuovo mondo.
Ricordati soltanto una cosa: la meditazione è l’unica chiave per tutti i segreti della vita. Quindi, entra più profondamente in meditazione e non ti preoccupare delle esperienze. Guarda quelli che prendono le droghe: vedi in loro la luce che era negli occhi di Gautama il Buddha? Vedi nei loro gesti la grazia di un Krishna? Vedi che nelle loro vite è cambiato qualcosa a causa di quelle esperienze?
Nulla è cambiato. Sono diventati più tristi, più infelici. Ora desiderano solo la droga; possono sopportare fame e digiuno, ma devono avere la droga. Stanno ingannando se stessi.
L’unico criterio per capire se un metodo è giusto, è vedere se trasforma la tua vita; se diventi più tranquillo, più amorevole, più intelligente, più consapevole.
Non lasciarti impressionare dalle esperienze di cui ti parleranno quelli che si drogano. La meditazione non riguarda le esperienze, ma lo sperimentatore. Le esperienze sono cose esterne. La meditazione riguarda te, non quello che succede a te, non quello che tu vedi - Una bella rosa - certo, sotto l’influenza della droga sembrerà più bella, più radiosa e, tuttavia, a che serve? Tu rimani la stessa persona. Il tuo cuore non fiorisce, sei morto come prima. Tranne la meditazione, non c’è nessun altro modo.

desideri

DESIDERI (Osho)
Nel desiderio c'è un meccanismo sottile che bisogna comprendere. Il desiderio funziona così: esso pone delle condizioni alla tua felicità. Sarò felice se potrò avere questa automobile o questa donna o questa casa." L'appagamento del desiderio rimuove quelle condizioni alla tua felicità. Allora, sollevato, ti senti bene.
Ora tutto ciò che hai fatto è stato rimuovere un inutile ostacolo alla tua felicità, ma dopo poco tempo ti trovi a pensare: "Se potessi ricreare quell'ostacolo, in seguito, nel rimuoverlo di nuovo, riproverei lo stesso sollievo che mi ha fatto star bene l'altra volta." I desideri sono fatti così: anche quando li appaghiamo, ci portano a crearne continuamente di nuovi.
Mi segui? Prima, uno si pone una condizione e dice: "Se non riuscirò ad avere questa donna, non potrò essere felice. Potrò essere felice solo con questa donna." Poi compie ogni sforzo per riuscire ad averla. Maggiori sono le difficoltà, più diventa entusiasta, impaziente.
Maggiori sono le difficoltà, maggiore è la sfida. Maggiori sono le difficoltà e più uno mette in gioco il proprio essere, più è pronto a rischiare. Naturalmente spera e desidera sempre più di possedere la donna. E' una conquista tanto dura, tanto difficile. Dev'essere davvero straordinaria, ecco perché è così difficile averla. E corteggia corteggia, finalmente un giorno la conquista.
Il giorno in cui conquista la donna, egli rimuove la condizione: "Se avrò quella donna sarò felice." In primo luogo, lui stesso aveva posto quella condizione. Ora possiede la donna, si sente sollevato. Ora non deve più inseguirla, è arrivato, ha in mano il risultato, si sente bene - bene a causa del sollievo.
Un giorno incontrai Mulla Nasrudin: camminava, imprecava, era in gran pena. Gli chiesi: "Cosa succede? Hai mal di stomaco o di testa o qualcos'altro? Cosa succede? Sembra che tu soffra tanto!"
Rispose: "Niente. Ho le scarpe troppo strette."
"Ma allora perché le hai indossate?"
Rispose: "E' l'unico sollievo che provo alla fine della giornata: quando mi tolgo le scarpe. Dio, è un tale sollievo... allora godo. Ma questa è l'unica gioia che ho, perciò non posso abbandonare queste scarpe. Sono di un numero inferiore al mio, è un vero inferno, ma alla sera mi regalano il paradiso. Quando torno a casa, mi tolgo le scarpe, mi lascio cadere sul divano e mi dico "che sollievo!": è talmente bello!"
Questo e ciò che fate voi. Vi create sofferenza, dolore, angoscia, sete di conquistare una donna, vi infervorate e poi un giorno tornate a casa, vi togliete le scarpe e dite: "Magnifico! Ce l'ho fatta." Ma per quanto tempo può durare? Il sollievo dura solo pochi minuti. Poi la brama torna a sorgere in voi un'altra volta.
A questo punto, la donna che avete conquistato perde valore, perché l'avete avuta. Non potete porre di nuovo quella condizione. Non potrete dire mai più: "Se avrò questa donna sarò felice", perché è già con voi. Allora cominciate a guardarvi intorno, a desiderare la donna di qualcun altro: "Se avrò quella donna..." Ora conoscete il trucco: prima dovete porre una condizione alla vostra felicità, poi dovete inseguire disperatamente quella condizione, infine un giorno arriverà il sollievo. E' un gioco elementare.
Un uomo che abbia compreso, si rende conto che non c'è bisogno di porre alcuna condizione: si può essere felici incondizionatamente. Perché continuare a camminare indossando scarpe strette e soffrire, solo per provare sollievo alla fine? Perché non sentire sollievo in ogni momento? Ma in questo caso non lo sentireste, questo è il problema! Per sentirlo, avete bisogno di contrasto. Sareste felici, ma non ve ne rendereste conto.

ambizione

AMBIZIONE. (Osho)
L'ambizione indica semplicemente che ti manca qualcosa e che ti stai consolando dicendo a te stesso che l'avrai in futuro. L'ambizione è una consolazione. Oggi vivi in totale tristezza, domani ci sarà la gioia. Guardando il domani, sei in grado di tollerare l'oggi e le sue tristezze: l'oggi è un inferno, domani ci sarà il paradiso. Fissi lo sguardo verso il paradiso e continui a sperare. Ma quella speranza non verrà mai appagata, perché il domani non viene mai. L'ambizione indica che non sei in grado di trasformare il tuo oggi in beatitudine: sei impotente. Solo le persone impotenti sono ambiziose: cercano denaro, cercano potere. Solo le persone impotenti cercano potere e denaro. La persona realizzata nel suo potenziale vive. Se sulla strada incontra anche il denaro, vive anche quel denaro, ma non lo cerca, non lo insegue con ossessione. E non ne ha neppure paura. L'uomo o insegue il denaro con ossessione oppure lo teme, o insegue il potere o lo teme; ma in entrambi i casi tutta la sua attenzione è concentrata sul potere e sul denaro. E' ambizioso. E' ambizioso perché è incapace di amare.
L'uomo autentico è in grado di vivere e di amare. E il suo essere qui e ora sarà così meraviglioso, che non si preoccuperà affatto del domani!
Non si preoccuperà di avere di più, si preoccuperà di essere di più: è necessario ricordare un'altra distinzione molto importante. Si preoccuperà di essere di più, non di avere di più. Avere di più è solo un surrogato dell'essere di più. Hai più denaro, per cui pensi di essere di più. Hai più potere, per cui pensi di essere di più. In profondità rimani lo stesso mendicante di sempre.
Essere di più è una dimensione totalmente diversa. Essere di più significa entrare in contatto con la tua realtà, entrare in sintonia con il tuo essere e aiutare te stesso a entrare in armonia con l'universo. Diventi di più, quando sei in armonia con l'universo. Più sei in sintonia con l'esistenza, più sei. Se l'armonia è totale, sei un dio.
L'uomo autentico non userà finzioni, apparenze o simulazioni, sarà vero, perché solo attraverso la verità vi è liberazione.

La mente

LA MENTE.
La mente negativa crea l'inferno: la mente positiva crea il paradiso. Dipende tutto da te, da come guardi, con che occhi guardi.
La mente deve essere uno strumento, non il padrone.
La mente non può aiutarti, può solo ostacolarti. La mente è sempre indecisa. Anche se scegli qualcosa, è solo una parte della mente che la sceglie, l'altra rimane contraria. La mente è schizofrenica!
Questo mondo che vedi intorno a te non è reale. Non dico che non esiste. Esiste - ma lo vedi attraverso una patina di sogno, di inconsapevolezza. Lo guardi e lo interpreti a modo tuo tramite la mente!
1

chi sei

CHI SEI.
Se vuoi sapere chi sei, dovrai chiudere gli occhi, dovrai entrare dentro di te. Dovrai dimenticare il mondo intero, dovrai dimenticare tutto ciò che gli altri dicono di te. Dovrai scendere in profondità dentro di te, e confrontarti con la tua stessa realtà.
Non dipendere dagli altri, non guardare nei loro occhi. Non troverai alcuna guida nei loro occhi. Sono inconsapevoli come lo sei tu: come possono definirti?
Qualcuno ti dice che sei bellissimo: in quel momento diventi bello. Qualcuno ti dice che sei uno sciocco, e da quel momento inizi a sospettare… forse sono davvero stupido, e magari vai su tutte le furie, puoi negarlo, ma nel profondo sospetti della tua intelligenza…
Non dipendere dagli altri, non guardare nei loro occhi. Non troverai alcuna guida nei loro occhi. Sono inconsapevoli come lo sei tu: come possono definirti?
massi.
3

il coraggio di cambiare

IL CORAGGIO DI CAMBIARE.
Nessuno vuole veramente cambiare. Per cambiare, occorre sforzarsi e l'uomo è uno scansafatiche. Cambiare, significa avventurarsi nell'ignoto, e l'uomo è un codardo, che sceglie di rimanere nella dimensione da lui conosciuta. Può anche essere fonte di infelicità, ma per lo meno è conosciuta.
L'uomo non uscirà mai dai confini di ciò che conosce perché potrebbe perdersi nell'ignoto. C'è il rischio di non poter più tornare a casa, di non ritrovare più la stessa infelicità, la stessa moglie, lo stesso marito, le stesse angosce e gli stessi problemi.
Le masse sono talmente infelici che la loro vita non è altro che una morte lenta.
Le masse vivono una vita insipida, tiepida - né calda, né fredda - una vita che non conosce eccessi. Le masse cercano sempre la sicurezza, la via di mezzo. Ma chi si preoccupa troppo della sicurezza e della tranquillità non può essere un esploratore, un inventore.
La conoscenza è come un fiume sotterraneo; per questo è fredda. Bisogna saper uscire dalle acque tiepide, dalla propria vita insipida, che non è vita, né morte, ma semplicemente un modo di vegetare, di mantenersi in vita.
Dalla nascita alla morte, il tuo unico interesse è questo: come sopravvivere, come essere al sicuro, al riparo di ogni pericolo. Ma dove stai andando? Verso la tomba. Tutte le tue sicurezze ti portano verso la tomba. Prima di arrivare alla tomba, perché non danzare, perché non far festa e cantare col cuore traboccante di gioia?
Vivi pericolosamente!
La morte arriva per tutti, sia per chi vive pericolosamente, sia per chi vive 'tiepidamente'. Esiste un'unica differenza: l'individuo che vive pericolosamente, che vive in modo totale, con intensità, arriva a conoscere la propria essenza immortale. Per costui arriverà il momento di entrare nella tomba ma la morte non arriverà mai.
Invece, l'individuo che non ha mai vissuto totalmente, che non è mai entrato in profondità dentro se stesso, per paura del freddo... anche lui un giorno dovrà entrare nella tomba, ma senza aver conosciuto l'essenza immortale della vita. Morirà con le lacrime agli occhi, perché non è riuscito a vivere la propria vita. Non ha mai vissuto e ora è arrivato il momento di morire.
L'individuo che ha vissuto totalmente, sa festeggiare anche la propria morte perché per lui la morte è l'ultima sfida dell'Ignoto. Per tutta la vita ha accettato le sfide dell'Ignoto. Ora è pronto a dare il benvenuto alla morte, è pronto a entrare nella morte cantando e danzando, perché sa che dentro di lui c'è qualcosa di indistruttibile, qualcosa che non muore mai.
La gente parla di libertà ma non la vuole veramente, perché la libertà implica pericolo. La schiavitù è comoda: qualcun altro si prende la responsabilità della tua vita. Ma la saggezza è libertà. Non si sa mai quello che si può conoscere il momento seguente.

Osho.
4

perdono


PERDONO
Normalmente la gente pensa che il perdono sia destinato a chi se lo merita, a chi ne é degno. Ma se una persona si merita il tuo perdono e ne é degna, quel perdono non é un granché: da parte tua non devi compiere alcuno sforzo; se lo merita, non ci stai mettendo davvero amore e compassione! Il tuo perdono sarà autentico solo quando anche chi non se lo merita, lo riceverà. La questione non è se una persona si merita il perdono, la questione è se il tuo cuore è pronto a perdonare. Se le tue meditazioni ti hanno portato al punto di essere come una nuvola ricolma di pioggia, perdonerai senza giudizio, solo in virtù della tua abbondanza, del tuo amore, della tua compassione…
E vorrei affermare che un uomo indegno del perdono se lo merita più di chiunque altro: chi non se lo merita lo merita di più, perché é profondamente infelice. Non essere duro con lui, la vita lo é già stata abbastanza: é andato alla deriva, ha sofferto molto a causa delle sue azioni riprovevoli; adesso non essere anche tu duro con lui, ha più bisogno d’amore di coloro che se lo meritano, ha più bisogno di perdono di coloro che ne sono degni… questo dovrebbe essere l’approccio di un cuore religioso.

 Osho 
1

meditazione

Massimiliano Perossa
21 agosto tramite YouTube
  • MEDITAZIONE PER PRINCIPIANTI.
    Ho ricevuto molte richieste di persone che vogliono le istruzioni per imparare a meditare.
    In pratica meditare significa stare dentro se stessi senza percepire ne pensieri ne la presenza del proprio corpo. Ma per arrivare a ciò bisogna fare molte meditazioni guidate che facilitino questo scopo.
    Nella speranza che possa giovare a chi vuole iniziare questo percorso, pubblico questo esercizio guidato, che oltre ad aiutare il principiante, può dare ottimi risultati se fatto 1 o 2 volte al giorno almeno per 2 settimane.
    Questa meditazione aiuta ad espandere la propria Consapevolezza!
    I benefici sono garantiti...
    massi

mantra

Massimiliano Perossa
21 agosto tramite YouTube
  • Mantra Per Meditare: Om Mani Padme Hum
    Questo è il mio preferito. Dopo tanti anni lo uso ancora per le mie Meditazioni.
    Per i principianti ricordo le istruzioni:
    1) Trova un posto dove puoi stare comodo e tranquillo.
    2) Mettiti seduto o sdraiato, resta immobile e chiudi gli occhi.
    3) Quando passano pensieri nella tua mente, non giudicarli in buoni o cattivi, ma osservali in modo imparziale come non fossero frutto della tua mente.
    4) Cerca di farlo con regolarità quotidiana.
    I risultati arriveranno presto!
    Tanti tanti auguri!
    massi
    Om Mani Padme Hum - Original Extended Version.wmv
    Please open "Show more" tap below for details of "Om Mani Padme Hum", where to purchase a copy of the mantra and The Kālāma Sūtra (卡拉馬佛經) ~ "Om Mani Padme Hu...