mercoledì 18 giugno 2014

Le insidie della “New Age”

Le insidie della “New Age”



1379327_10200922837576404_860625118_nAnzitutto chiarisco cosa intendo con “New Age”.
Tutta la corrente filosofica che tende verso la spiritualità, verso la comprensione di altri livelli dell’esistenza, che abbraccia le filosofie indiane, ma anche quelle esoteriche occidentali, composta oltre che dalla teoria anche da pratiche più o meno empiriche fatte di esercizi mentali e non, tutta la rivalutazione della realtà che viene vista sotto un ottica soggettiva coiè che mette al centro di tutto l’essere umano, una visuale della vita che comprende il viaggio evolutivo della coscienza, reincarnazione dopo reincarnazione e non limitata a considerare come unica esistenza quella che si sta vivendo, quindi si abbraccia la natura, si cura l’alimentazione , il respiro, ma come cosa più importante si sposta òl’attenzione all’interno, cioè si dà molta importanza ai sentimenti e al pensiero e alla relazione che c’è tra essi e la realtà circostante.
Ecco, questa è una rapida descrizione della new age, spero che vi ci ritroviate! :-)
Cominciamo
La ricerca del mondo interiore ha come obbiettivo la pace, il benessere, l’armonia, etc.
Quindi il fondamento della new age è l’amore incondizionato, che racchiude in sè: 

  1. Il non giudizio
  2. il perdono
  3. il non attaccamento
  4. il gioire dell’esistenza in tutti i suoi aspetti

Questi sono i punti cardine, anche se ci sarebbe una molteplicità di altri piccoli derivati: evitiamo di complicare le cose :-)

Allorchè il buon seguace della new age (come potrei essere io o voi), dovrà fare i conti col suo mondo interiore che gli impedisce di applicare i 4 punti che portano all’amore incondizionato, cioè: non giudicare, perdonare, non attaccarsi a cose o idee ed essere felice in qualsiasi contesto.
Il mondo interiore è inteso come tutti quegli aspetti che nell’insieme formano il carattere e la personalità dell’individuo, ad es: i pensieri, le convinzioni, ma soprattutto la mente inconscia.
L’inconscio, come succedeva a me e anche nella maggior parte dei casi, si oppone a questa nostra voglia di amore universale, e ha le sue ragioni: è diffidente ed ha paura, inoltre tutte le esperienze fatte nella vita gli dicono di difendersi non di lasciarsi andare. A quel punto sub-entra il tanto discusso “lavoro interiore” per tentare la trasformazione dell’inconscio; faccio notare che tale lavoro si svolge nel regno della mente razionale, tutto, dall’analisi che uno fà a se stesso, allo studio di certe filosofie, al lavoro che tenterà di fare si svolgono nel regno della mente cosciente. Inizia così una specie di lotta tra noi e il nostro ego.
DOMANDONE ;-)
Ma se uno mi sta sulle palle, devo amarlo per forza??
Chiarimento su cosa intendo quando uso l’espressione “per forza”.
Siccome si è consapevoli di compiere un certo viaggio evolutivo il cui scopo ultimo è raggiungere la pace interiore arrivando all’amore incondizionato, si cerca di “scalare” gli ostacoli che il mondo interiore  pone. Quindi “scalare” si traduce in un certo “sforzo”, che non necessariamente è enorme o esagerato, può essere anche modesto, ma che comunque non è in linea con un istinto profondo.
Vale a dire che se uno mi sta sulle palle perchè non si comporta bene devo comunque cercare di perdonarlo o di accettarlo, quando nel profondo di me non me la sento. Quindi si comincia l’osservazione alla scoperta del perchè o del per come vivo certi sentimenti o pensieri, se vengono dall’ego, dall’inconscio o da chissà dove. Ebbene, questo “lavoro” fatto sul piano superficiale della mente (cioè sul piano intellettuale), comporta un notevole sforzo, un sovraccarico per il sistema nervoso e porta a ben pochi risultati e tempi biblici! Ancor peggio si cerca di applicare la “legge dello specchio” che qualcuno di voi conosce, perchè si arriverebbe, in un modo o nell’altro a prendersi il peso di qualche responsabilità. La mente superficiale non potrà mai trovare il contatto con gli stati più “sottili” della mente profonda, potrà solo costruire congetture e pensieri, ma se bastassero i pensieri volontari avremmo tutti 10 Ferrari a testa, 10 ville nei posti più belli del mondo e godremmo tutti di ottima salute e benessere. Invece ahimè, non è così!
Qualcuno potrebbe obbiettare che anche io ho scritto e scrivo dei post sull’importanza del non giudicare o dell’accettazione, ed avrebbe pienamente ragione. Io però dò per scontato (e questo è un errore) che tutti vivano sul mio stesso piano emotivo interiore, costituito prevalentemente da pace, ottimismo e buoni propositi in ogni circostanza della vita.
A PROPOSITO DEL SISTEMA NERVOSO
Prima di occuparci e pre-occuparci dell’evoluzione dell’anima dovremmo comprendere il corpo.
La vita alienante di oggie ci sottopone ad uno stress altissimo. Questo stress viene memorizzato dal sistema nervoso sin da quando siamo piccoli, danneggiandolo e rendendolo debole e imperfetto. Quindi viviamo la vita privi delle nostre vere capacità, quelle cioè che un sistema nervoso sano e funzionante ci darebbe. Alcune tecniche, di origine molto antica, “ripuliscono” il sistema nervoso dagli stress memorizzati. Io pratico e ho scritto diversi post su questo tipo di meditazione (puoi approfondirecliccando qui e anche qui o ancora cliccando qui).
Ora arriva la parte delicata.
L’essere umano è gia “spirituale”, per sua natura, non vi è alcun bisogno che “pensa” di esserlo, secondo voi il leone “pensa” di essere un cacciatore? O semplicemente lo è?
Ciò che connette l’uomo alla sua parte sottile sono la sua mente e il suo sistema nervoso, e sempre queste due parti lo allontanano, qualora fossero sofferenti e imperfette, dai i suoi stati interiori più profondi. Infatti una mente in disordine porta una serie di complicazioni come depressione, ansia, rabbia, egoismo, paura, etc etc. Attenuando o eliminando questi difetti del sistema nervoso, l’uomo tende automaticamente verso l’amore, l’intelligenza e la pace, ovvero si avvia senza fare sforzi al compimento dei 4 punti citati prima, cioè: 
  1. il non giudizio
  2. il perdono
  3. il non attaccamento
  4. il gioire dell’esistrenza in tutti i suoi aspetti
Vedete la differenza? Da una parte ci si sforza di arrivare all’amore tramite dei ragionamenti logici in barba alla tensione o alla rabbia che si provano, dall’altra invece si ama perchè si è sereni e calmi dentro, quindi l’amore e la comprensione sorgono spontaneamente.
Questo è ciò che succede nel mio caso: scrivo post sul non giudizio e sul perdono, ma lo faccio in uno stato di coscienza felice ed appagato, che fino a qualche anno fà non esisteva a causa delle tensioni e dello stress. Quindi mi chiedo come sia possibile fare un lavoro su di sè agendo intellettualmente, bisogna avere un sistema nervoso molto “puro”, oppure si tratta solo di autosuggestione e al primo ostacolo si va in crisi. Per non parlare degli sforzi fatti per cambiare.
L’obbiettivo è il medesimo, cioè la pace, la differenza sta nel percorso: uno è di sforzo, l’altro è il suo opposto. Entrambi portano a dfegli effettti collaterali: nel caso dello sforzo se non si ha una psiche più che solida si rimane turbati e difficilmente si arriverà alla meta, ci si stancherà e si mollerà per eccessiva sofferenza, nel secondo caso più si va avanti e più ci si sente felici, e più il sistema nervoso si normalizza più si è in grado di percepire la propria natura interiore che è di armonia e gioia di vivere in tutte le situazioni della vita.
Quindi diciamo che il mio “cruccio” è diffondere il più possibile queste informazioni.
Se ci dev’essere una strada per ritrovare la nostra spiritualità essa dovrebbe apportare sollievo, essere facile e divertente. Non ci si può condannare ad un cammino di fatica o di sempolice suggestione perchè si rischierebbe di perdere di vista l’obbiettivo finale a causa del troppo stress a cui si va incontro.
Ho gia spiegato più volte che esistono delle alternative alla costosa MT: altre tecniche per trascendere.
Dopo aver sperimentato l’alchimia e dopo aver fatto esperienze con gruppi di “lavoro interiore”, dico basta al voler trovare la spiritualità su un piano intellettuale.
Mi dedicherò alla filosofia del non sforzo e a tutto il suo contorno, e come dice quel famoso detto: “Chi mi ama mi segua!” :-D
1abbraccio :-)
Andrea







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