venerdì 23 agosto 2013

il coraggio di cambiare

IL CORAGGIO DI CAMBIARE.
Nessuno vuole veramente cambiare. Per cambiare, occorre sforzarsi e l'uomo è uno scansafatiche. Cambiare, significa avventurarsi nell'ignoto, e l'uomo è un codardo, che sceglie di rimanere nella dimensione da lui conosciuta. Può anche essere fonte di infelicità, ma per lo meno è conosciuta.
L'uomo non uscirà mai dai confini di ciò che conosce perché potrebbe perdersi nell'ignoto. C'è il rischio di non poter più tornare a casa, di non ritrovare più la stessa infelicità, la stessa moglie, lo stesso marito, le stesse angosce e gli stessi problemi.
Le masse sono talmente infelici che la loro vita non è altro che una morte lenta.
Le masse vivono una vita insipida, tiepida - né calda, né fredda - una vita che non conosce eccessi. Le masse cercano sempre la sicurezza, la via di mezzo. Ma chi si preoccupa troppo della sicurezza e della tranquillità non può essere un esploratore, un inventore.
La conoscenza è come un fiume sotterraneo; per questo è fredda. Bisogna saper uscire dalle acque tiepide, dalla propria vita insipida, che non è vita, né morte, ma semplicemente un modo di vegetare, di mantenersi in vita.
Dalla nascita alla morte, il tuo unico interesse è questo: come sopravvivere, come essere al sicuro, al riparo di ogni pericolo. Ma dove stai andando? Verso la tomba. Tutte le tue sicurezze ti portano verso la tomba. Prima di arrivare alla tomba, perché non danzare, perché non far festa e cantare col cuore traboccante di gioia?
Vivi pericolosamente!
La morte arriva per tutti, sia per chi vive pericolosamente, sia per chi vive 'tiepidamente'. Esiste un'unica differenza: l'individuo che vive pericolosamente, che vive in modo totale, con intensità, arriva a conoscere la propria essenza immortale. Per costui arriverà il momento di entrare nella tomba ma la morte non arriverà mai.
Invece, l'individuo che non ha mai vissuto totalmente, che non è mai entrato in profondità dentro se stesso, per paura del freddo... anche lui un giorno dovrà entrare nella tomba, ma senza aver conosciuto l'essenza immortale della vita. Morirà con le lacrime agli occhi, perché non è riuscito a vivere la propria vita. Non ha mai vissuto e ora è arrivato il momento di morire.
L'individuo che ha vissuto totalmente, sa festeggiare anche la propria morte perché per lui la morte è l'ultima sfida dell'Ignoto. Per tutta la vita ha accettato le sfide dell'Ignoto. Ora è pronto a dare il benvenuto alla morte, è pronto a entrare nella morte cantando e danzando, perché sa che dentro di lui c'è qualcosa di indistruttibile, qualcosa che non muore mai.
La gente parla di libertà ma non la vuole veramente, perché la libertà implica pericolo. La schiavitù è comoda: qualcun altro si prende la responsabilità della tua vita. Ma la saggezza è libertà. Non si sa mai quello che si può conoscere il momento seguente.

Osho.
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