venerdì 23 agosto 2013

desideri

DESIDERI (Osho)
Nel desiderio c'è un meccanismo sottile che bisogna comprendere. Il desiderio funziona così: esso pone delle condizioni alla tua felicità. Sarò felice se potrò avere questa automobile o questa donna o questa casa." L'appagamento del desiderio rimuove quelle condizioni alla tua felicità. Allora, sollevato, ti senti bene.
Ora tutto ciò che hai fatto è stato rimuovere un inutile ostacolo alla tua felicità, ma dopo poco tempo ti trovi a pensare: "Se potessi ricreare quell'ostacolo, in seguito, nel rimuoverlo di nuovo, riproverei lo stesso sollievo che mi ha fatto star bene l'altra volta." I desideri sono fatti così: anche quando li appaghiamo, ci portano a crearne continuamente di nuovi.
Mi segui? Prima, uno si pone una condizione e dice: "Se non riuscirò ad avere questa donna, non potrò essere felice. Potrò essere felice solo con questa donna." Poi compie ogni sforzo per riuscire ad averla. Maggiori sono le difficoltà, più diventa entusiasta, impaziente.
Maggiori sono le difficoltà, maggiore è la sfida. Maggiori sono le difficoltà e più uno mette in gioco il proprio essere, più è pronto a rischiare. Naturalmente spera e desidera sempre più di possedere la donna. E' una conquista tanto dura, tanto difficile. Dev'essere davvero straordinaria, ecco perché è così difficile averla. E corteggia corteggia, finalmente un giorno la conquista.
Il giorno in cui conquista la donna, egli rimuove la condizione: "Se avrò quella donna sarò felice." In primo luogo, lui stesso aveva posto quella condizione. Ora possiede la donna, si sente sollevato. Ora non deve più inseguirla, è arrivato, ha in mano il risultato, si sente bene - bene a causa del sollievo.
Un giorno incontrai Mulla Nasrudin: camminava, imprecava, era in gran pena. Gli chiesi: "Cosa succede? Hai mal di stomaco o di testa o qualcos'altro? Cosa succede? Sembra che tu soffra tanto!"
Rispose: "Niente. Ho le scarpe troppo strette."
"Ma allora perché le hai indossate?"
Rispose: "E' l'unico sollievo che provo alla fine della giornata: quando mi tolgo le scarpe. Dio, è un tale sollievo... allora godo. Ma questa è l'unica gioia che ho, perciò non posso abbandonare queste scarpe. Sono di un numero inferiore al mio, è un vero inferno, ma alla sera mi regalano il paradiso. Quando torno a casa, mi tolgo le scarpe, mi lascio cadere sul divano e mi dico "che sollievo!": è talmente bello!"
Questo e ciò che fate voi. Vi create sofferenza, dolore, angoscia, sete di conquistare una donna, vi infervorate e poi un giorno tornate a casa, vi togliete le scarpe e dite: "Magnifico! Ce l'ho fatta." Ma per quanto tempo può durare? Il sollievo dura solo pochi minuti. Poi la brama torna a sorgere in voi un'altra volta.
A questo punto, la donna che avete conquistato perde valore, perché l'avete avuta. Non potete porre di nuovo quella condizione. Non potrete dire mai più: "Se avrò questa donna sarò felice", perché è già con voi. Allora cominciate a guardarvi intorno, a desiderare la donna di qualcun altro: "Se avrò quella donna..." Ora conoscete il trucco: prima dovete porre una condizione alla vostra felicità, poi dovete inseguire disperatamente quella condizione, infine un giorno arriverà il sollievo. E' un gioco elementare.
Un uomo che abbia compreso, si rende conto che non c'è bisogno di porre alcuna condizione: si può essere felici incondizionatamente. Perché continuare a camminare indossando scarpe strette e soffrire, solo per provare sollievo alla fine? Perché non sentire sollievo in ogni momento? Ma in questo caso non lo sentireste, questo è il problema! Per sentirlo, avete bisogno di contrasto. Sareste felici, ma non ve ne rendereste conto.

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